La migliore esperienza di caffè inizia qui
Tendenze e stile di vita
La bevanda si è diffusa in Italia durante la Seconda guerra mondiale, in seguito all’embargo della guerra d’Etiopia. Molteplici i benefici che la rendono alleata di molte diete.
Zero caffeina. Questa è la principale caratteristica del caffè d’orzo, una bevanda che oggi attira sempre più la curiosità del consumatore. La sua diffusione si deve alla Seconda guerra mondiale, quando l’embargo della guerra d’Etiopia portò a cercare un’alternativa al normale caffè, il cui prezzo era salito alle stelle. Il fatto che non contenga eccitanti lo rende una soluzione ideale anche per bambini, donne in gravidanza o allattamento, chi soffre di reflusso, gastrite o disturbi d’ansia: già prima dell’arrivo del decaffeinato, il caffè d’orzo era l’alternativa all’espresso.
La bevanda apporta anche altri benefici. L’orzo, come cereale, è sempre stato apprezzato: è considerato, di diritto, il primo coltivato dall’uomo, già 11mila anni fa, nel Neolitico. Basti ricordare che nella Grecia del 400 a.C. Ippocrate, il padre della medicina, si nutriva di un decotto d’orzo per essere più concentrato e avere più energia. Anche Platone e Pitagora pensavano che l’orzo aumentasse la concentrazione e il pensiero razionale. Nell’Impero Romano, invece, si preparavano zuppe d’orzo per i gladiatori: era considerato un toccasana anche per il recupero fisico, dopo i famosi drammatici incontri. I Celti, invece, affermavano che l’orzo era un dono degli dei: consentiva loro di far salire la temperatura corporea in inverno e si credeva addirittura facesse rivivere i morti.
Dunque, quando assumiamo una tazzina, quali benefici possiamo avere? Innanzitutto l’orzo è ricco d’amido, che garantisce una ricarica veloce d’energia, essendo uno zucchero semplice. Contiene, poi, vitamina A, B, E, PP e svariati minerali: anche per questo ci regala un pieno di forze.
Per la presenza della mucillagine, l’orzo garantisce regolarità intestinale, riduce il gonfiore e previene infezioni della mucosa intestinale. La niacina aiuta invece ad abbassare i livelli di colesterolo, nonché di trigliceridi del sangue. L’orzo riduce, poi, la glicemia e, per questo, è adatto ai diabetici. A livello nutrizionale, infatti, i β-glucani in esso contenuti rallentano l’assimilazione dei carboidrati.
Non solo è adatto a tutte le diete (100 ml di caffè d’orzo contengono solo 20 Kcal), ma soprattutto può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. È un grande aiuto, dunque, per le persone che vogliono perdere peso. Ma attenzione ai celiaci: l’orzo è un cereale che contiene glutine, pertanto non dev’essere assunto. Infine, come tutti gli alimenti, non va preso in quantità eccessive: l’orzo tostato contiene l’acrilammide, una sostanza che, se ingerita in dosi massicce, potrebbe danneggiare il sistema nervoso.
Ma come si prepara l’orzo? Innanzitutto si può utilizzare la classica moka, avendo solamente l’accortezza d’usare una minore quantità di orzo (crea una pressione maggiore, infatti, nella caffettiera). Ormai dappertutto, poi, esistono capsule, cialde e filtri per prepararlo nelle macchinette, senza rinunciare all’immancabile schiuma. A livello casalingo è molto frequente l’uso di sciogliere il caffè d’orzo solubile in acqua calda.
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